Al di fuori dell’atmosfera terrestre avresti caldo o freddo? – La risposta in 1 minuto

Al di fuori dell’atmosfera terrestre avresti caldo o freddo? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima capire come si trasmette il calore. Ne ho scritto in questo articolo. Ma parto facendoti un riassunto.

Il calore si può trasmettere in 3 modi diversi: conduzione, convezione e irraggiamento. La conduzione avviene all’interno di singoli corpi o due corpi diversi a contatto, in qualsiasi stato (solido, liquido e aeriforme). Se riscaldi una pentola, presto anche il manico diventerà bollente. La convezione, invece, si presenta solo nei liquidi e gas. Si verifica quando, ad esempio, si riscalda un fluido per conduzione (l’acqua che bolle nella pentola). L’acqua fredda e quindi più densa tende a scendere per effetto della gravità, e quella calda, meno densa, di conseguenza sale. Nel plasma delle stelle o nell’atmosfera del nostro pianeta, che sono sistemi altamente caotici, avviene un processo simile. L’irraggiamento, infine, è un trasferimento di energia che avviene attraverso onde elettromagnetiche. La principale fonte di calore per la Terra è quella della luce del Sole, che impattando sulla superficie terrestre, ne aumenta l’energia cinetica delle particelle, aumentandone quindi la temperatura.

Nello spazio vuoto, fuori dall’atmosfera terrestre, non ci sono atomi e molecole (o ce ne sono molto pochi), e quindi non esiste attrito, e non si verifica nemmeno scambio di calore per conduzione e convezione. Se ti trovassi a galleggiare nello spazio con la tuta d’astronauta, nella stazione spaziale o anche sulla Luna, come avviene nei film Gravity o The Martian, la principale fonte di calore in gioco sarebbe quella per irraggiamento, perché la luce del Sole ti colpirebbe direttamente. L’esterno della tuta potrebbe passare da temperature superiori ai 100 gradi se esposta direttamente al Sole, fino a temperature inferiori ai -100 gradi se all’ombra.

Fortunatamente, sulla Terra non esistono escursioni di temperatura così estreme, perché l’atmosfera e gli oceani redistribuiscono il calore limitando tali differenze, e rendendo il pianeta un posto vivibile.

Lascia un commento