Quelle galassie schive, scriccioli con tanta massa

Le galassie sono agglomerati di stelle, gas, polvere e materia oscura (e cioè non visibile attraverso la sua emissione luminosa, ma solo attraverso i suoi effetti gravitazionali). Gli astrofisici ne studiano le caratteristiche osservandole attraverso potenti telescopi situati in paradisi dislocati sul globo (dalle Canarie al Cile), e ne studiano le proprietà delle popolazioni stellari, i moti delle stelle, la massa, le dimensioni, l’età, ecc. ecc. Lo scopo finale è capire come si sono formate e come sono diventate gli oggetti che osserviamo nell’Universo vicino. Alcune galassie vengono chiamate ellittiche, rispetto alle galassie a spirale (leggi 1 e 2), sono oggetti più semplici nella loro struttura, non hanno i caratteristici bracci delle spirali, sono costituiti da stelle più vecchie, non hanno un moto ordinato (come un disco che ruota su se stesso), ma le stelle al loro interno si muovono caoticamente (proprio come le particelle in un gas si muovono alla rinfusa). Queste galassie sono anche quelle con più massa e le più grandi osservate. Ma non è stato sempre così, perché esse erano più piccole durante fasi precedenti dell’Universo, più compatte. Ilmerging processo che trasforma quelle giovani galassie compatte nei bestioni che osserviamo nell’Universo vicino si chiama merging, e cioè le galassie più grandi e di grande massa sono formate attraverso la fusione di galassie più piccole. Ma si pensa che alcune di queste galassie con massa superiore a quella della Via Lattea, che potremmo definire schive, non interagiscono con altre galassie e conservano le loro dimensioni fino ad oggi, restando degli scriccioli con tanta massa.

In un recente studio, effettuato utilizzando il telescopio VST (VLT Survey Telescope), situato al Cerro Paranal (in Cile), abbiamo scandagliato il cielo in cerca di questi oggetti, potendo contare sulle potenzialità “visive” del VST e le eccellenti condizioni atmosferiche. Abbiamo collezionato un primo campione di galassie, che stiamo analizzando, ma presto ne amplieremo il numero. Quantificare il numero di queste galassie è fondamentale per poter capire ancora meglio come funzionano i processi di merging, egalassia_compatta_VST-340x340 poter vincolare modelli evolutivi e tracciare in maggior dettaglio la storia delle galassie, da epoche primordiali fino al nostro vicinato. Per maggiori informazioni, leggete la Press Release di INAF sul nostro lavoro. Per i tecnici, ecco il link dell’articolo sulla rivista Monthly Notices of Royal Astronomical Society, scaricabile per tutti su ArXiv.